Decreto rinnovabili - Roma chiede a Bruxelles di accelerare i tempi
Un mese dopo essersi confrontato con il numero uno della DG Energia, Crippa incontra a Roma il commissario UE per il clima Cañete, e chiede di accelerare il percorso di valutazione del decreto rinnovabili.
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“Un percorso di valutazione di 5 mesi rallenta le tempistiche previste per il raggiungimento di target e obiettivi”, ha sottolineato il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa a margine dell’incontro con il commissario UE per l’Azione per il clima Miguel Arias Cañete, in Italia per un confronto sulle strategie nazionali in materia di energia.
Decreto FER 1: il Governo chiede a Bruxelles di accelerare
Il decreto, da tempo al vaglio della Commissione, che ha chiesto chiarimenti sul testo, è stato già al centro di un confronto tra il sottosegretario del MISE e Dominique Ristori, che guida la Direzione generale per l’energia della Commissione europea, all’inizio del mese di maggio.
Tema tornato al centro dell’incontro tra Crippa e Cañete, a Roma per illustrare la strategia europea di decarbonizzazione al 2050.
“E’ stato un incontro positivo nel quale abbiamo fatto il punto della situazione sulla transizione energetica dell’Italia e dell’Unione europea. Mi ha fatto molto piacere ricevere i complimenti del commissario Cañete sul Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che è considerato uno dei più ambiziosi tra tutti quelli presentati. La Commissione europea considera il PNIEC ben sviluppato e in linea con i requisiti richiesti. Il commissario Caňete ha parlato di un piano di alto livello, ben preparato e con una grande quantità di informazioni che avrà bisogno di un monitoraggio costante da parte dell’Italia affinché possa raggiungere gli obiettivi prefissati”, ha dichiarato il sottosegretario.
L’incontro è stato anche un’occasione propizia per ribadire che il processo di decarbonizzazione non deve costare più ad alcuni Paesi rispetto ad altri.
“I meccanismi regolatori di mercato di alcuni Paesi europei - ha sottolineato Crippa - influenzano negativamente il prezzo di acquisto del gas in Italia. Pertanto, abbiamo chiesto maggior attenzione nella valutazione di come i singoli Stati membri recepiscono gli oneri del trasporto. La decarbonizzazione che riguarda i nostri processi produttivi, deve prevedere la possibilità di ricevere finanziamenti europei o dai singoli Stati membri senza essere messa sotto la lente d’ingrandimento come aiuti di Stato, perché l’obiettivo non è del singolo Paese ma è anche europeo”, ha concluso Crippa.