Bilancio UE post 2020: no ai tagli proposti dalla presidenza finlandese
In vista del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre diversi paesi, tra cui l'Italia, ribadiscono la propria contrarietà ai tagli proposti dalla presidenza di turno finlandese al bilancio UE per il periodo 2021-2027.
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Ieri i ministri europei riuniti nel Consiglio Affari generali hanno discusso la proposta della Finlandia per il Quadro finanziario pluriennale post 2020, che prevede un bilancio pari all'1,07% del reddito nazionale lordo (RNL) UE, ben al di sotto delle richieste della Commissione europea (1,11%) e del Parlamento europeo (1,3%).
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"Noi siamo sempre disponibili a lavorare, ma questa proposta finlandese non incontra l'accordo di molti Paesi, incluso il nostro", ha dichiarato il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, a margine della riunione. La proposta della Commissione UE rappresenta un buon punto di partenza secondo il ministro, ricordando che per quanto riguarda i fondi di coesione e quelli agricoli l'Italia intende mantenere i livelli precedenti, con maggiori ambizioni sulle nuove risorse.
"Se tutti siamo d'accordo nel lanciare grandi proposte come il Green deal significa che queste ambizioni devono avere delle risorse sufficienti", ha ribadito il Amendola.
I tagli proposti dalla Finlandia, che insieme a Croazia e Romania detiene il semestre di presidenza del Consiglio europeo, non piacciono neanche all'eurodeputata Petra De Sutter, a capo della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento europeo. Si tratta di tagli "altamente preoccupanti e inaccettabili" che mettono a rischio programmi prioritari per l'UE, come quello per il mercato unico.
I cittadini europei si aspettano che le politiche europee per il Single Market promuovano la fiducia dei consumatori, supportando la competitività delle PMI, e per rispondere a queste aspettative abbiamo bisogno delle risorse necessarie, ha sottolineato la De Sutter, invitando le istituzioni UE ad evitare ritardi per ultimare i negoziati sul bilancio UE post 2020 entro la fine del prossimo anno.
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Photo credit: European Union