Recovery Fund: task force UE per aiutare Paesi a presentare programmi riforma
Arriva da Bruxelles la decisione di mettere in piedi una task force europea per assistere i Paesi membri nella preparazione del loro piano di riforme nazionali da finanziare con il Recovery Fund.
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La task force, creata in seno al segretariato generale, inizierà la sua attività il 16 agosto, e sosterrà l'Unione europea nel coordinamento del Recovery plan. È questa la novità comunicata dalla Commissione UE per bocca del vicepresidente Margaritis Schinas, al termine dell'ultimo collegio dei commissari.
Una scelta, quella dei vertici di Palazzo Berlaymont, che ha come obiettivo quello di favorire la presentazione di piani di rilancio nazionali il più possibile coerenti con le direttive europee per l’accesso alle risorse del Recovery Fund e, di conseguenza, accelerare le pratiche di valutazione dei programmi stessi.
A capo del nuovo gruppo è stata nominata la vice segretaria generale della Commissione, la francese Celine Gauer, sotto l’autorità della presidente Ursula von der Leyen. Nel pool entreranno esperti sul bilancio UE 2021-2027, per garantire uno zoccolo duro di competenze finalizzate alla gestione del Next Generation EU.
La stessa presidente della Commissione, in diverse occasioni, ha evidenziato che l'obiettivo dei fondi è sia rivolto a sostenere la ripresa dal Covid-19, sia mirato alla modernizzazione delle economie in linea con le priorità UE di lungo termine, come la lotta ai cambiamenti climatici e la transizione digitale. Per von der Leyen, ciò che bisogna garantire a tutti i costi è "che i soldi siano usati nel modo più efficiente possibile. Non solo per riprendersi dalla crisi, ma anche per modernizzare e rafforzare le nostre economie".
Un punto chiarito anche dal commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni: “Non si tratta solo di individuare genericamente gli argomenti ma di dare una cronologia agli interventi. Decine di persone che si occuperanno dei piani nazionali di ripresa, in Italia, avranno il proprio focus su tre dimensioni prioritarie: sanità e coesione sociale; green economy e transizione digitale", ha spiegato intervenendo al Festival della Soft Economy organizzato da Symbola.
Gentiloni, nel suo speech, ha anche lanciato un monito a tutti i Paesi membri, che dovranno "essere un po’ prudenti negli obiettivi e nei tempi", considerando che scelte non congrue "potrebbero costringere la Commissione a decisioni non positive. L’UE ha già indicato le priorità, anche se le scelte devono farle i governi”.
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