Strategia energetica nazionale - SEN, rendere le rinnovabili convenienti
La commissione Ambiente di Palazzo Madama ha approvato una risoluzione sulla Strategia energetica nazionale (SEN).
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Decarbonizzazione, fiscalità ambientale, ricerca e innovazione. Sono alcune delle parole chiave della risoluzione, approvata dalla commissione Ambiente del Senato, sulla Strategia energetica nazionale (SEN).
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Palazzo Madama chiede inoltre che la SEN sia coerente con la strategia di sviluppo a basse emissioni di carbonio e con quella nazionale di sviluppo sostenibile, nel quadro di un impegno alla definizione di una strategia climatica nazionale.
Il testo impegna l'Esecutivo a:
- promuovere la più ampia partecipazione nel processo di revisione della SEN, in grado di raccogliere proposte ed indirizzi anche da quei soggetti e portatori di interesse privati e pubblici che più di altri sono già impegnati in percorsi di transizione energetica e di decarbonizzazione;
- orientare la revisione della SEN al rispetto degli obiettivi sottoscritti l'accordo di Parigi nel 2015 e definiti nel piano operativo alla Conferenza mondiale sul clima di Marrakech, avendo come orizzonte temporale il 2050 e le indicazioni operative il 2030;
- rendere la SEN coerente con la strategia di sviluppo a basse emissioni di carbonio e con la Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, nel quadro di un impegno alla definizione di una strategia climatica nazionale;
- definire gli obiettivi e le azioni settoriali coerenti con il quadro strategico complessivo, massimizzando le reciproche sinergie;
- prevedere la revisione del sistema di governance nel settore energetico, individuando un soggetto unico in grado di coordinare e semplificare l’insieme delle azioni e delle misure già previste nell’ambito dell’attività dei vari Ministeri coinvolti, nonché di altri enti pubblici, al fine di rendere più efficace e produttiva la realizzazione delle diverse azioni;
- promuovere la ricerca, le innovazioni tecnologiche nei diversi ambiti indicati e sostenere l’applicazione e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili, dei sistemi di accumulo e di distribuzione nel settore dell’efficientamento energetico;
- definire politiche di decarbonizzazione rafforzate, supportate anche da un’adeguata e coerente fiscalità ambientale, per rendere più convenienti le fonti rinnovabili con incentivi impliciti ai combustibili alternativi e all’efficienza, in grado di sostenere il raggiungimento degli obiettivi europei sull’economia circolare, di rilanciare il sistema degli ETS (emission trading system), rivedendo il sistema delle accise sulla base delle emissioni di CO2;
- sostenere nella pianificazione delle infrastrutture strategiche del Paese misure di mitigazione ambientale e di riforestazione per contribuire, come già accade nelle strategie energetiche di altri Stati membri della Unione europea, alla riduzione e alla cattura della CO2;
- promuovere e sostenere l’adozione di misure, sostegni e incentivi che contengano e riducano fortemente le emissioni inquinanti – industriali, dei veicoli stradali e degli impianti di riscaldamento civili – ai fini del miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto nel bacino padano e in tutte le altre aree del Paese gravate da situazioni di criticità – ad esempio, le aree di Brindisi e Taranto.
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