Antidumping - acciaio, ancora dazi su Made in China a basso costo
Mentre i leader UE sono a Pechino per discutere della Nuova Via della Seta, Bruxelles applica un nuovo dazio antidumping ai prodotti siderurgici provenienti dalla Cina.
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E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento di esecuzione (UE) 2017/804 che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di prodotti del ferro e dell'acciao provenienti dalla Cina.
Il dazio è il risultato di una indagine avviata dalla Commissione europea il 13 febbraio 2016, a seguito di una denuncia da parte del Comitato per la difesa dell'industria dei tubi di acciaio senza saldatura dell'Unione europea, per conto di produttori che rappresentano più del 25% della produzione totale dell'UE di tali prodotti.
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La denuncia, si legge sul Regolamento, conteneva elementi di prova del dumping praticato dalle imprese di Pechino e del conseguente “grave pregiudizio” sufficienti a giustificare l'apertura di un'inchiesta da parte di Bruxelles.
L'indagine ha portato la Commissione ad approvare, il 12 novembre 2016, il Regolamento (UE) 2016/197 che ha istituito un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni di determinati tubi senza saldatura, di ferro (esclusa la ghisa) o di acciaio (escluso l'acciaio inossidabile), di sezione circolare, con un diametro esterno superiore a 406,4 mm, originari della Repubblica popolare cinese.
Il provvedimento pubblicato sulla GUE del 12 maggio applica, dunque, il criterio della permanenza a tale misura, che diventa il tal modo definitiva. Le aliquote del dazio applicabile al prezzo netto variano dei prodotti varia tra il 29,2% e il 54,9%.
> Regolamento di esecuzione (UE) 2017/804
Il dazio entra in vigore negli stessi giorni in cui a Pechino si svolge il Forum 'One Belt, One Road', dedicato al progetto della Nuova Via della Seta, che promette di favorire la connessione tra Asia, Europa e Africa.
Durante il suo intervento al pranzo con i leader UE ed internazionali presenti al Forum, il premier Paolo Gentiloni ha sottolineato gli aspetti culturali della collaborazione tra Italia e Cina, in particolare nel turismo e tra i centri di ricerca, ricordando i circa 700 accordi inter-universitari in atto tra i due Paesi e la crescente presenza di studenti cinesi in Italia.
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