Batterie - l’alta domanda di cobalto mette a rischio e-mobility
Mentre la Germania annuncia di voler investire 1 miliardo per far nascere nuove factory per produrre batterie al litio, una ricerca UE lancia l’allarme: nel 2020 la domanda di cobalto supererà l’offerta, con gravi rischi per la mobilità elettrica.
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In occasione della Electric Mobility Networking Conference 2018 di Berlino del 13 novembre, il ministro dell’Economia e dell’energia tedesco Peter Altmaier ha annunciato che entro il 2021 la Germania stanzierà 1 miliardo di euro per supportare la nascita di nuovi stabilimenti per la produzione delle batterie.
L’obiettivo da perseguire deve essere quello di concentrare “in Germania e in Europa” il 30% delle forniture globali di batterie per le e-car entro il 2030.
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Troppa domanda di cobalto, mercato a rischio
Ma il boom della mobilità elettrica deve fare i conti con la scarsità dei materiali che compongono le batterie, cobalto in primis. Uno studio condotto dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea mette in guardia l’Europa, facendo notare che se il trend di crescita dell’e-mobility dovesse continuare (o, com’è probabile, aumentare), nel 2020 la domanda di cobalto potrebbe superare l’offerta.
Lo studio “Cobalt: demand-supply balances in the transition to electric mobility” affronta i rischi nell’approvvigionamento europeo del minerale offrendo alcune soluzioni, dalle nuove esplorazioni minerarie al riciclo delle batterie.
“Poiché lo stock mondiale dei veicoli elettrici dovrebbe aumentare dai 3,2 milioni del 2017 a 130 milioni nel 2030, la domanda complessiva di cobalto potrebbe triplicare nel prossimo decennio, superando l’offerta nel 2020”.
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Prospettiva che metterebbe in ginocchio l’intero settore della mobilità elettrica, in Europa e nel resto del mondo, e che renderebbe il Vecchio Continente dipendente dalle importazioni.
La buona notizia è che, secondo i ricercatori del JRC, sostituire il cobalto con altri metalli è tecnicamente possibile, e potrebbe ridurre la domanda proveniente dalla produzione di veicoli elettrici di quasi il 30%. Ma non basterà a risolvere il problema nel medio-lungo termine.
Gli scienziati suggeriscono quindi alcune azioni per migliorare la situazione del mercato. Tra queste, il consolidamento degli accordi commerciali con quei Paesi, come Canada e Australia, che in futuro avranno un ruolo sempre più importante nella produzione di cobalto.
O ancora, far sì che le batterie usate, comprese quelle dei veicoli elettrici ibridi plug-in, siano raccolte in modo efficiente per aumentare il riciclo di questa materia prima, ed esplorare sistemi per portare nel mercato soluzioni chimiche a bassa concentrazione di cobalto e alternative cobalt-free.
> Cobalt: demand-supply balances in the transition to electric mobility
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