Con la Manovra 2022 arriva un nuovo fondo per la ricerca industriale
Si tratta del Fondo per le scienze applicate che sosterrà la competitività delle imprese italiane. La legge di Bilancio 2022 (legge n. 234-2021) prevede anche l'aumento delle dotazioni del Fondo italiano per la scienza e del Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Per rilanciare il sistema della formazione superiore e della ricerca la nuova legge di Bilancio va ad incrementare la dotazione sia del Fondo per il finanziamento ordinario delle università che del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca. Le risorse aggiuntive saranno utilizzare per assumere e promuovere lo sviluppo professionale di professori universitari e ricercatori.
Cosa finanzierà il Fondo italiano per le scienze applicate?
La Manovra 2022 istituisce il Fondo italiano per le scienze applicate, con l'obiettivo di promuovere la competitività del sistema produttivo nazionale, attraverso la valorizzazione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale.
Questo nuovo strumento - gestito dal Ministero dell'Università e della ricerca - potrà contare su una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2022, di 150 milioni di euro per l’anno 2023, di 200 milioni di euro per l’anno 2024 e di 250 milioni a decorrere dall’anno 2025.
I criteri e le modalità per l'assegnazione delle risorse saranno definiti con successivo decreto del Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dello Sviluppo economico; saranno valorizzate le progettualità con una maggiore quota di cofinanziamento a carico di soggetti privati.
Nella Manovra più fondi per la ricerca e l'innovazione
Iniezione di risorse per il Fondo italiano per la scienza (istituito dal dl Sostegni bis), sul quale la legge di Bilancio 2022 va ad incrementare le risorse a disposizione di 50 milioni di euro per l’anno 2023 e di 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.
Anche il Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione (di cui al dl Rilancio) potrà contare su risorse aggiuntive, pari a 5 milioni di euro per l’anno 2022, 10 milioni di euro per l’anno 2023 e 20 milioni di euro per l’anno 2024.
In arrivo poi un fondo da un milione di euro per l'innovazione tecnologica e digitale e la sostenibilità dell'industria navale di rilevanza strategica nazionale. Potranno accedere ai finanziamenti le imprese la cui attività principale riguarda la costruzione, trasformazione e revisione di navi, motori, equipaggiamenti e materiali navali.
Tra le new entry anche il Fondo per la ricerca e lo sviluppo industriale biomedico, che attingerà alle risorse del Fondo per il trasferimento tecnologico. Questo nuovo strumento avrà il compito di potenziare la ricerca, lo sviluppo e la riconversione industriale del settore biomedicale per la produzione di nuovi farmaci e vaccini, di prodotti per la diagnostica e di dispositivi medicali, anche attraverso la realizzazione di poli di alta specializzazione.
Per il Mezzogiorno, invece, è previsto un programma di interventi (nascita di spinoff, servizi per startup innovative, venture capital, ecc) per sperimentare un nuovo modello avanzato di innovazione, fondata sul trasferimento tecnologico. Verrà data priorità ad alcuni settori strategici: ICT, agroalimentare, biomedicale, farmaceutico, automotive e aerospaziale.
La realizzazione degli interventi sarà affidata ad un soggetto altamente qualificato - con sede legale al Sud - individuato tramite un avviso a manifestare interesse.
Le risorse stanziate ammontano a 6 milioni di euro annui dal 2022 al 2026 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 (FSC 2021-2027).
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