Criptovalute - consultazione del MEF per valutarne la diffusione
Al fine di comprendere l'effettiva portata del fenomeno delle valute virtuali, è aperta una consultazione sulla bozza di decreto ministeriale che definisce gli obblighi da assolvere per i prestatori di servizi di criptovalute.
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Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta mettendo a punto un decreto per la definizione degli obblighi anti-riciclaggio che i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di criptovalute saranno tenuti ad assolvere nel momento in cui iniziano ad operare sul territorio italiano.
Consultazione sul decreto per operatori di criptovalute
Al fine di censire e comprendere nei suoi diversi aspetti il fenomeno delle valute virtuali in Italia, il MEF ha dunque messo in consultazione la bozza del DM, sul quale è possibile inviare osservazioni e contributi fino al 16 febbraio 2018.
Il testo del decreto (DM del 31.1.2018) prevede che chiunque sia interessato a svolgere sul territorio italiano l’attività di prestatore di servizi per l’utilizzo di criptovalute ha l’obbligo di darne specifica comunicazione al MEF. Sono inclusi nell’obbligo di comunicazione anche “gli operatori commerciali che accettano valuta virtuale quale corrispettivo di qualsivoglia prestazione avente ad oggetto beni, servizi o altre utilità”.
Una volta a regime, il DM prevede che tutti gli operatori si iscrivano in uno speciale registro tenuto dall’OAM, l’Organismo degli Agenti e dei Mediatori, per poter esercitare la propria attività in Italia.
Il MEF, che avrà il compito di verificare la correttezza della procedura di iscrizione al registro, inoltrerà alla Guardia di Finanza i dati e le informazioni dei prestatori registrati e garantirà che tutti i dati e le informazioni siano resi tempestivamente disponibili nel caso in cui la Polizia postale ne faccia richiesta a supporto delle proprie indagini per il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
La consultazione sulla bozza di DM, spiega infine il Tesoro, aiuterà ad avere una prima rilevazione del fenomeno di diffusione delle monete virtuali, in primis in termini di “consistenza numerica degli operatori del settore".
Se ancora non sapete cosa sono le criptovalute, di seguito una breve introduzione al tema.
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Criptomoneta: cos'è e come funziona
La prima criptovaluta emersa sul mercato globale è Bitcoin. Si tratta di una moneta virtuale lanciata nel 2009 da un collettivo di informatici anonimi uniti sotto il nome di Shatoshi Nakamoto allo scopo di creare un sistema di pagamento alternativo a quello delle tradizionali valute nazionali.
Nate sulla spinta del successo della prima, esistono attualmente altre criptomonete oltre a bitcoin. Tra le più famose: Litecoin, Dogecoin, Peercoin e Freicoin.
Il sistema della moneta virtuale si basa su un database distribuito tra nodi capaci di tracciare le transazioni e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali quali la generazione di nuova moneta e l'attribuzione della proprietà.
I flussi di criptovaluta avvengono nel web tramite un meccanismo peer to peer, simile a quello per lo scambio di file audio e video. Non esiste una istituzione bancaria centrale che produca e immetta materialmente sul mercato la moneta; il suo valore è determinato dal principio di domanda-offerta.
L'assenza di un ente centrale di gestione fa sì che nessuna autorità sia in grado di bloccare trasferimenti, sequestrare bitcoin senza il possesso delle relative chiavi o procedere ad una svalutazione in seguito all'immissione di nuova moneta.
Strettamente connessa alle criptovalute è la tecnologia della Blochchain. Qui un nostro recente articolo sul tema.
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