Nuova Sabatini potenziata nel 2020 per investimenti green e al Sud
Dopo il boom di domande registrato nel 2019, la Nuova Sabatini quest’anno torna, con una marcia in più per sostenere gli investimenti green e nel Mezzogiorno.
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La Nuova Sabatini - l’agevolazione che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali - si dimostra ancora la più amata dagli italiani.
In base all’elaborazione fornita dal Ministero dello Sviluppo economico ed aggiornata a fine 2019, sono oltre 84mila le domande presentate dalle imprese. Ecco come funziona l’incentivo istituito dal decreto-legge n. 69-2013.
Come funziona la Nuova Sabatini
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
Cosa finanzia
Nota anche come misura beni strumentali, la Nuova Sabatini agevola l'acquisto di beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ovvero spese classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, nonché a software e tecnologie digitali.
Le agevolazioni
Le agevolazioni previste dalla misura consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari - aderenti all’Addendum alla convenzione tra il MISE, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A - di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing). Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% dell’ammontare, dev'essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20mila euro e 2 milioni ed interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
L'ammontare del contributo del MISE è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (Industria 4.0).
Piccola e del Nord: la fotografia dell'azienda che richiede la Nuova Sabatini
Sono soprattutto le imprese più piccole a presentare domanda di accesso all'agevolazione: 30.014 le domande presentate dalle micro aziende, 38.728 quelle provenienti dalle piccole imprese e 15.703 da quelle di medie dimensioni.
L'investimento medio è di quasi 389mila euro per le medie imprese, 223mila euro per le piccole imprese e 126mila euro per le micro imprese.
Oltre la metà delle 84.445 imprese che, a dicembre 2019, hanno presentato domanda di accesso alla Nuova Sabatini si trovano nel Nord Italia: 32.088 nel Nord-Est, 30.506 nel Nord-Ovest. Seguono le aziende del Centro (12.401), mentre sono meno rappresentate quelle di Sud e Isole (9.450).
Le novità del 2020: Nuova Sabatini potenziata al Sud e per investimenti green
Alla luce della preferenza accordata negli anni alla misura, la Manovra 2020 ha previsto il rifinanziamento della Nuova Sabatini, stanziando 105 milioni per il 2020, e 435 milioni dal 2021 al 2025.
Per rafforzare inoltre il sostegno agli investimenti innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la Legge di Bilancio 2020 ha allargato il perimetro della Nuova Sabatini: la maggiorazione del contributo statale prevista se si tratta di investimenti 4.0 sale dal 30 al 100%.
A disposizione, 60 milioni dal 2020 al 2025 (12 milioni di euro per il 2020, 11 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 4 milioni di euro per l’anno 2025).
Il 25% delle risorse è destinata alle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.