UE-Cile: perche' aggiornare l'accordo di libero scambio?
A 14 anni dall'entrata in vigore, l'accordo commerciale UE-Cile deve essere aggiornato in modo da includere importanti questioni commerciali e di investimento attualmente escluse.
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Con l’avvio di un primo round negoziale a Bruxelles, l’Unione europea e il Cile hanno formalmente lanciato i negoziati per modernizzare l'attuale accordo di associazione bilaterale. L’aggiornamento dell’intesa, spiega Bruxelles, è espressione della volontà di entrambe le parti di “approfondire le già eccellenti relazioni bilaterali” e di allargarsi a “nuove aree di collaborazione”.
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Contesto attuale: interscambio e investimenti UE-Cile
L'UE e il Cile hanno concluso il loro accordo di associazione nel 2002. L’accordo contiene, al suo interno, un trattato globale di libero scambio, entrato in vigore nel febbraio 2003, che riguarda tutti i settori delle relazioni commerciali tra le due aree.
Attualmente, anche grazie all'accordo, l'UE è il secondo partner commerciale del Cile, con una quota - nel 2016 - del 14,9% del commercio totale del Paese sudamericano. In quasi tutte le categorie la bilancia commerciale UE-Cile è rimasta molto stabile nel periodo 2013-2016, con l'UE che ha registrato un leggero surplus commerciale di 1,2 miliardi di euro nel 2016.
L'UE è il secondo fornitore del Cile, dopo la Cina, e il suo terzo mercato di esportazione, dopo Cina e Stati Uniti.
Nel 2016 le importazioni dell'UE dal Cile sono state dominate da:
- alimenti e animali vivi (28%),
- materie prime ad eccezione di combustibili (27,2%)
- manufatti (24,3%).
Sempre nel 2016, le esportazioni dell'UE verso il Cile sono risultate composte prevalentemente da:
- macchinari e trasporti (53,6%),
- prodotti chimici (14,5%)
- manufatti (11,7%).
Tra il 2013 e il 2015, gli scambi complessivi di servizi sono aumentati progressivamente da 4,7 miliardi di euro a 5,8 miliardi di euro. L'UE è, infine, il maggior investitore straniero del Cile, con 42,4 miliardi di euro di iDE (investimenti diretti esteri) nel Paese.
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UE-Cile: perchè aggiornare l'accordo?
Sebbene l'accordo abbia garantito finora un significativo miglioramento dei rapporti UE-Cile in numerosi settori di cooperazione, a distanza di 14 anni dalla sigla dell'intesa l'economia, le società e gli equilibri internazionali sono profondamente mutati. E' dunque per questo motivo che le parti hanno deciso di aggiornare le disposizioni incluse nel trattato.
Sarà rafforzata, spiega Bruxelles, la cooperazione bilaterale in settori quali:
- spazio,
- ricerca,
- occupazione,
- istruzione, formazione e opportunità per i giovani,
- governance degli oceani,
- politica digitale,
- preparazione alle catastrofi.
In materia di commercio, poi, i nuovi negoziati, spiega ancora l'Esecutivo UE, serviranno ad allineare le disposizioni previste dall'intesa agli standard attuali oltre che a rispondere con efficacia alle sfide del mutato contesto internazionale, quali:
- il cambiamento climatico,
- gli obiettivi di sviluppo sostenibile,
- l'uso efficiente dell'energia,
- le piccole e medie imprese,
- la lotta alla corruzione,
- le questioni di genere e l'empowerment delle donne.
Il secondo turno di trattative tra UE e Cile, annuncia infine la Commissione, si svolgerà all'inizio del prossimo anno.
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