Commissione UE: in manovra i piani di spesa del Recovery fund
In una lettera ai ministri delle Finanze europei il vicepresidente della Commissione UE Valdis Dombrovskis e il commissario all’Economia Paolo Gentiloni raccomandano ai 27 di indicare già nei piani di bilancio le linee di spesa del Recovery Fund. Le misure dovranno tenere conto anche della sostenibilità dei conti pubblici, anche se il Patto di stabilità resterà sospeso anche nel 2021.
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Nel 2021 occorre continuare a sostenere la ripresa economica attraverso il bilancio pubblico. Questa l'indicazione della Commissione europea all'Italia e agli altri Stati membri contenuta in una lettera firmata dal vicepresidente Dombrovskis e dal commissario all'economia Gentiloni.
Secondo il documento, il progetto di legge di bilancio 2021 "dovrebbe tenere conto nella misura più ampia possibile dell'attuazione delle riforme e degli investimenti previsti" nel quadro delle risorse del Recovery fund. A novembre, in sede di valutazione delle leggi di stabilità, "la Commissione presterà particolare attenzione alla qualità delle misure di bilancio prese e pianificate, per attutire l'impatto della crisi, sostenere la ripresa e rafforzare la resilienza", tenendo in considerazione la sostenibilità dei conti pubblici.
Piani di spesa Recovery fund nella legge di bilancio 2021
L'invito contenuto nella lettera rappresenta un importante assist al processo di accelerazione nella definizione delle priorità di spesa nel Recovery Plan, già in atto nel Belpaese.
La prima ricaduta diretta è nei Documenti programmatici di bilancio (Dpb) che i Paesi dell’Eurozona devono inviare a Bruxelles entro metà ottobre. Questi documenti, che nel caso italiano sono contenuti nella Nadef attesa per l'ultima settimana di settembre, indicano gli obiettivi che i governi si pongono sul quadro macroeconomico e sui saldi di finanza pubblica, ma dettagliano anche le principali misure delle manovre in cantiere e gli effetti che ci si attendono sui conti pubblici.
Su questa base, Dombrovskis e Gentiloni chiedono ai governi di "fornire informazioni sulle entrate e sulle spese correlate alla Recovery and Resilience Facility incluse nei piani di bilancio". In altre parole, il governo deve decidere entro ottobre le grandi linee di spesa sotto tali voci, il che presuppone l'avere già un quadro generale delle scelte di investimento e riforme da finanziare, con la spesa relativa.
Patto di Stabilità sospeso fino al 2021
Alla luce dell'incertezza, fattore cardine all'indomani della fase critica della pandemia di Covid-19, Dombrovskis e Gentiloni sottolineano che la "clausola di salvaguardia generale" che sospende il Patto di stabilità resterà attiva anche nel 2021, e che "quando le condizioni economiche lo permetteranno sarà il momento di perseguire politiche di bilancio mirate a raggiungere posizioni fiscali prudenti nel medio termine".
Le misure di sostegno dell'economia "dovrebbero essere ben mirate e temporanee e il loro utilizzo e la loro efficacia dovrebbe essere verificata regolarmente", spiegano nella lettera i commissari.
Attenzione particolare sarà prestata alla qualità delle misure di bilancio per mitigare l'impatto della crisi, sostenere ripresa e resilienza "tenendo conto delle considerazioni sulla sostenibilità di bilancio". La valutazione riguarderà anche il possibile impatto delle garanzie fornite dai governi. Sulla clausola di "fuga" che ha sospeso le regole di bilancio si ridiscuterà in primavera.
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"La vera difficoltà nei prossimi mesi sarà sulle tempistiche della rimozione degli aiuti all'economia, alle imprese e delle misure antricrisi pandemica", ha affermato il commissario Gentiloni durante un webinar dello European Business Summit.
Nel suo intervento è emerso un fattore fondamentale comune a tutti i Paesi UE e in particolare per l'Italia, ovvero il tempo. Per Gentiloni non bisogna accelerare troppo nel rimuovere gli aiuti, ma "queste misure che congelano l'economia non possono durare per sempre".
I meccanismi di aiuto sono una soluzione temporanea, un esempio tra tutti il sistema italiano di Cassa integrazione per aiutare i cittadini a non perdere la propria occupazione e a mantenere la relazione impresa-dipendente. "Quello che abbiamo fatto a metà marzo è stato sospendere le regole di Bilancio e le regole sugli aiuti di Stato, che sono due pilastri del nostro sistema". I Paesi hanno mobilitato un enorme ammontare di aiuti pubblici "ma poi dovranno essere gradualmente cambiati e penso che questa sarà la grande sfida nei prossimi mesi", ha spiegato il commissario.
Una sfida complementare è rappresentata dalla qualità dei progetti. A tal proposito, per garantire un certo standard, serve equilibrio tra il livello nazionale e quello comunitario. "I Piani di ripresa non sono scritti a Bruxelles ma dai singoli Stati membri. D’altra parte, è importante aver presente e rispettare i valori europei comuni a tutti i Paesi UE".
Per superare la crisi "non abbiamo bisogno solo di soldi - ha concluso il commissario - ma anche di strategie, di programmi" per usare bene le risorse europee.
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