Ristori: congedi straordinari e bonus baby sitter nelle zone rosse
Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge di conversione del decreto Ristori (dl 137-2020) con nuove misure a sostegno delle famiglie italiane, tra cui il congedo parentale straordinario al 50% e il bonus baby sitter da 1.000 euro.
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Fra le misure urgenti per fronteggiare le conseguenze dell'epidemia da Covid-19, il decreto Ristori bis (dl n. 149-2020) interviene con nuove azioni a sostegno delle famiglie italiane che, trovandosi nella zona rossa, hanno dovuto fare i conti con la chiusura delle scuole medie, ad eccezione della classe prima, e superiori, chiuse in tutta Italia.
Parte delle risorse stanziate complessivamente dal decreto, che ammontano complessivamente a 2,5 miliardi di euro, supportano l'entrata in vigore del nuovo bonus baby sitter da 1.000 euro o, in alternativa, di un congedo parentale corrispondente al 50% dello stipendio.
Come funziona il bonus baby sitter 1.000 euro?
Nonostante il bonus baby sitter sia già noto agli italiani, in quanto già sperimentato in precedenza con il decreto Cura Italia e il decreto Rilancio, con l’approvazione del decreto Ristori bis vengono introdotte alcune modifiche alla misura.
In primo luogo, cambia l'importo del bonus: se in passato poteva arrivare fino ad un importo massimo di 1.200 euro per i lavoratori dipendenti ed autonomi e di 2.000 euro per i dipendenti del settore sanitario, ora è pari a 1.000 euro.
Inoltre, rispetto alla precedente agevolazione che poteva essere usufruita anche nei casi di prestazioni rese da familiari, il nuovo bonus non potrà essere riconosciuto ad esempio per pagare i nonni che vorranno prendersi cura dei propri nipoti.
Il bonus baby sitter è riservato alle sole famiglie che si trovano in un’area caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, quindi per le Regioni della cosiddetta zona rossa.
Inoltre, questo aiuto è riconosciuto a patto che:
- tutti e due i genitori siano lavoratori;
- nessun genitore sia beneficiario di altre forme di tutela del reddito;
- la prestazione lavorativa, per entrambi i genitori, non possa essere svolta in modalità agile.
Il bonus baby sitter non potrà essere richiesto da coloro che usufruiscono già del bonus asilo nido. La modalità per fare domanda resta invariata, ovvero l'agevolazione verrà erogata tramite Libretto Famiglia secondo le istruzioni dell'INPS.
Un’altra novità riguarda esclusivamente le famiglie con figli in stato di grave disabilità accertata ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della Legge 104/1992: in questo caso il bonus baby sitter da 1.000 euro potrà essere richiesto in caso di chiusura delle scuole come pure dei centri diurni.
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In alternativa al bonus baby sitter, il decreto Ristori bis prevede la possibilità di fruire di un congedo straordinario con il riconoscimento di un'indennità pari al 50% della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti.
I congedi potranno essere richiesti se non è possibile lo smart working per tutto il periodo in cui gli studenti delle scuole medie e superiori dovranno seguire le lezioni da casa usufruendo della didattica a distanza. Per questa stessa causa già il decreto Ristori 1 ha già stanziato 43 milioni di euro.
Gli aiuti potranno essere richiesti anche dalle famiglie con disabili in caso di chiusura delle scuole o dei centri diurni, indipendentemente dall'età dei figli.
I chiarimenti INPS
Con il messaggio n. 4678 dell'11 dicembre 2020, l’INPS detta le istruzioni operative per la fruizione del bonus per servizi di baby-sitting a favore dei genitori lavoratori delle regioni situate nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e con livello di rischio alto (c.d. zone rosse), individuate con ordinanze del Ministro della Salute ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020.
Successivamente, con la circolare n. 153 del 22 dicembre 2020, l'INPS ha fornito le istruzioni operative relative alla gestione delle domande di bonus baby-sitting, destinato ad alcune categorie di lavoratori. Il periodo preso in considerazione dalla misura del decreto Ristori bis è quello compreso tra il 9 novembre e il 3 dicembre 2020, salvo successive proroghe.