Le misure del decreto Rilancio: il testo della legge 77-2020
Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge n. 77-2020 di conversione del decreto Rilancio. Una sintesi delle principali misure e delle novità introdotte nel corso dell'iter parlamentare.
> Coronavirus: il decreto Cura Italia e' legge
Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge n. 77 del 17 luglio 2020, di conversione del decreto-legge n. 34-2020, meglio noto come decreto Rilancio. Dal superbonus ai contributi a fondo perduto, dal bonus turismo alle misure fiscali. Una sintesi aggiornata delle principali misure.
Le misure principali del decreto Rilancio
- Fisco
- Lavoro
- Imprese
- Startup
- Turismo
- Famiglie
- Trasporti
- Superbonus
- Energia e ambiente
- Export
- Cultura
- Innovazione
- Agricoltura
- Sud e Coesione territoriale
- Enti locali
- Inail
Stop a tasse, contributi e IVA
Cancellato il versamento del saldo e della prima rata dell'acconto Irap di giugno per dare un po' di respiro alle imprese e ai professionisti.
I versamenti di ritenute, IVA e contributi, invece, sono stati rinviati a metà settembre.
La legge di conversione del dl Rilancio sospende anche la notifica di circa 30 milioni di cartelle esattoriali e atti di accertamento.
> Per approfondire: Le misure fiscali nel decreto Rilancio
Il bonus 600 euro sale fino a 1000. Misure per cassa integrazione, reddito di emergenza e Naspi
La portata del bonus rivolto a partite IVA, lavoratori autonomi, commercianti e artigiani aumenta, in alcuni casi, dalle 600 euro previste dal Cura Italia fino ai mille euro, con qualche novità.
Possono accedere al nuovo bonus INPS per i mesi di aprile e maggio i soggetti già previsti dal decreto legge del 17 marzo 2020 e anche altri beneficiari, tra cui gli incaricati alle vendite a domicilio.
> Per approfondire: Decreto Rilancio, bonus INPS per partite IVA e non solo
Prolungato lo stop ai licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo per altri cinque mesi. Viene inoltre prevista una nuova forma di aiuto alle imprese per evitare che licenzino. Si tratta di un contributo a copertura dell'80% dello stipendio del lavoratore per massimo 12 mesi.
Nel decreto Rilancio saranno rifinanziati tutti gli ammortizzatori sociali già previsti a marzo: previsto quindi il rifinanziamento della cassa integrazione per 9 settimane e l’allungamento della Naspi e Discoll. Diventa anche più semplice richiedere il trattamento in deroga perchè si potrà andare direttamente all'Inps, senza dover più passare per le regioni.
Inoltre per le famiglie prive di altre forme di assistenza arriva il reddito di emergenza (REM), che ha un importo compreso tra i 400 e gli 800 euro (a seconda del numero di familiari) e che verrà erogato in due quote. In particolare il REM è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso cumulativamente di quattro requisiti: residenza in Italia; un valore del reddito familiare ad aprile 2020 inferiore all'importo del REM a cui si avrebbe diritto; un valore del patrimonio familiare nel 2019 inferiore a 10mila euro (accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20mila euro); un Isee inferiore a 15mila euro. Il sussidio non è compatibile con il bonus autonomi e neanche con il reddito di cittadinanza.
Previsto anche l’ampliamento dei congedi parentali e un’indennità per colf e badanti in regola: per queste ultime si parla di 500 euro al mese per aprile e maggio, se si si possiede uno o più contratti di lavoro di più di 10 ore settimanali.
> Per approfondire: cosa prevede il dl Rilancio per cassa integrazione e lavoro
Pacchetto imprese: contributi a fondo perduto e incentivi per le PMI
Per le PMI, commercianti, autonomi, professionisti e titolari di reddito agrario il decreto prevede la concessione di un contributo a fondo perduto.
L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi inferiori a 400.000 euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e inferiori a 1 milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori al milione di euro e inferiori a 5 milioni nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.
Previsto inoltre uno sconto per tre mesi, da maggio a luglio, sulle bollette elettriche e nuove regole per i PIR, i piani individuali di risparmio.
Sempre alle imprese con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi ad aprile 2020 di almeno il 50% spetta un credito d'imposta fino al 60% dell'affitto.
Confermato nel decreto Rilancio anche il credito d'imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l'acquisto di dispositivi di protezione, pari al 60% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, fino all’importo massimo di 60.000 euro.
Moratoria sui mutui anche per le imprese terremotate
La legge di conversione del decreto ha introdotto una nuova misura per le imprese colpite dai terremoti del 2012 e del 2016. Viene estesa anche a queste imprese, infatti, la moratoria sui mutui e prestiti fino al 30 settembre, stabilita dal dl Cura Italia per le aziende colpite dalla crisi causata dal Covid. In tal modo, ci sarà più tempo anche per la restituzione dei finanziamenti concessi per sostenere i costi della ricostruzione post-sisma.
> Dl Rilancio: arriva la moratoria per le imprese terremotate
Misure per le imprese medio-grandi
Per le imprese oltre ai contributi a fondo perduto e agli sgravi fiscali, il decreto prevede anche un sostegno al rafforzamento patrimoniale di quelle di medie e grandi dimensioni attraverso due strumenti.
Per le imprese da 5 a 50 milioni di euro che effettuano un aumento di capitale di almeno 250mila euro è previsto: un credito di imposta pari al 20% dell’investimento; un credito d’imposta sulle perdite registrate nel 2020; l'istituzione del Fondo Patrimonio PMI gestito da Invitalia per la sottoscrizione di obbligazioni o titoli di debito.
Per le grandi imprese con fatturato sopra i 50 milioni, invece, scende in campo il Gruppo CDP con la creazione di un Patrimonio Destinato (il c.d. Patrimonio Rilancio) con cui il Gruppo potrà sottoscrivere prestiti obbligazionari convertibili, partecipare ad aumenti di capitale e acquistare azioni quotate. Una misura innovativa di equity, resa possibile grazie al nuovo temporary framework europeo sugli aiuti di stato e che vede l’Italia tra i primi paesi ad adottare strumenti di sostegno di questo tipo che mirano anche a difendere gli asset strategici della nostra industria.
> Per approfondire: le misure a sostegno della patrimonializzazione delle imprese
Le novità per startup, incubatori, PMI innovative e venture capital
Dimenticate nei precedenti decreti per far fronte all’emergenza coronavirus, le startup entrano nel decreto Rilancio con una serie di misure dedicate.
Fra queste: 200 milioni per il Fondo di sostegno al venture capital collegato al Fondo nazionale innovazione, nuova linfa per i finanziamenti agevolati Smart&Start e intervento sul Fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito delle nuove imprese.
Previsto inoltre un innalzamento delle percentuali per gli incentivi fiscali destinati a chi investe in startup e PMI innovative, e il prolungamento della permanenza di startup, incubatori certificati e PMI nel registro speciale delle imprese, che dà diritto a incentivi e semplificazioni.
> Per approfondire: Decreto Rilancio: le misure per startup, PMI innovative e venture capital
Dal bonus vacanze al Fondo promozione: le misure per il turismo
La legge di conversione del decreto Rilancio, approvata in Senato, conferma il famoso bonus vacanza 2020. Anche noto come tax credit vacanza, si tratta di un voucher da 500 euro spendibile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 per tutte le famiglie con un reddito Isee inferiore a 40.000 euro. Il bonus mira ad incentivare il turismo domestico, infatti potrà essere usato per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismo e dai bed&breakfast.
Tra le altre misure attivate dalla manovra anti-crisi per l'ecosistema turistico italiano ci sono:
- Fondo Turismo: 50 milioni di euro per l’anno 2020;
- Fondo per la promozione del turismo in Italia: 20 milioni di euro per l’anno 2020;
- Fondo sanificazione: 50 milioni di euro per l’anno 2020;
- Esenzione della prima rata IMU per: immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali; immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche i gestori delle attività.
- Sostegno imprese pubblico esercizio: stop al pagamento della Tosap, la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, e dal Cosap, canone occupazione suolo pubblico.
A proposito dei voucher per viaggi e vacanze cancellati a causa del coronavirus fino al 30 settembre, si stabilisce che essi rimarranno validi per 18 mesi, terminati i quali, se non saranno stati utilizzati per altre prenotazioni, daranno diritto al rimborso.
Le norme valgono anche per i voucher viaggi già emessi. I nuovi non avranno bisogno di accettazione da parte del destinatario e potranno essere utilizzati anche dopo la scadenza, a patto che la prenotazione - anche presso un altro operatore dello stesso gruppo - avvenga nei termini dei 18 mesi. I rimborsi sono estesi anche a chi ha interrotto, o salterà, l'anno di studio all'estero.
> Per approfondire: le misure per il turismo nel decreto Rilancio
Congedi, voucher e smart working: gli aiuti per le famiglie
Il decreto Rilancio ha definito un sostanzioso pacchetto di misure a sostegno delle famiglie italiane. Sono stati rinnovati alcuni provvedimenti già varati nel Decreto Cura Italia, come ad esempio:
- congedo parentale straordinario, un congedo speciale Inps, in aggiunta a quello ordinario, di 15 giorni per chi ha figli fino a 12 anni di età;
- voucher baby sitter, raddoppiato da 600 a 1200 euro al mese, utile non solo al pagamento delle baby sitter, ma anche per l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Aumenta, passando da 1.000 euro a 2.000 euro, anche il bonus per genitori appartenenti alle categorie del personale sanitario e tecnico.
A proposito del tema disabilità, il decreto prevede una serie di interventi come l'incremento del Fondo per le non autosufficienze e del Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave, insieme all'istituzione di un Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità.
Tra le novità introdotte con il decreto Rilancio c'è l’incremento pari a 150 milioni di euro del Fondo per le politiche della famiglia e la destinazione, per l’anno 2020, di una quota delle risorse ai comuni, per finanziare iniziative, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, volte a introdurre interventi per il potenziamento dei centri estivi diurni e progetti volti a contrastare la povertà educativa.
Buone notizie sul fronte scuola: gli aiuti ammontano complessivamente a 1,5 miliardi di euro. Parte di questo budget servirà ad inteventi quali l'istituzione del Fondo per l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e l'incremento del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Nella versione ufficiale del decreto, inoltre, salgono i fondi destinati alle scuole paritarie.
A seguito dell'approvazione della legge di conversione del dl Rilancio al Senato, sono state confermate alcune modifiche al profilo delle misure a favore delle famiglie. Fra le modifiche principali:
- esteso al 31 agosto il periodo di congedo parentale straordinario;
- allargata da 0 a 16 anni la fascia d'età a cui si rivolgeranno i centri estivi;
- raddoppiati i fondi per le scuole paritarie;
- smart working garantito per lavoratori fragili e pubblici.
> Per approfondire: Coronavirus: le misure per le famiglie nel Decreto Rilancio
Aiuti alle imprese dei trasporti, rimborso degli abbonamenti per i mezzi pubblici, torna l'ecobonus auto
Sul fronte trasporti il decreto prevede una serie di indennizzi e agevolazioni per le imprese della logistica che operano su tutti i fronti: terra, aria e mare. In particolare:
- Per le imprese dell'autotrasporto sono stati stanziati 20 milioni in più nel Fondo per l'autotrasporto su gomma per abbattere il costo dei pedaggi autostradali;
- Per gli operatori ferroviari è prevista una attenuazione del costo di pedaggio dovuto a Rfi per l’infrastruttura;
- Per le piccole compagnie aree (diverse da Alitalia) è istituito un Fondo da 130 milioni per compensare le perdite subite durante la pandemia e vengono stabilite norme più severe per il rispetto dei livelli contributivi dei dipendenti in modo da evitare forme di concorrenza sleale da parte di vettori che pagano di meno i lavoratori con base in Italia;
- Per le imprese che gravitano attorno ai porti è previsto: la riduzione dei canoni concessori, un contributo per il fornitore di lavoro portuale e un indennizzo per le ridotte prestazioni di ormeggio. In fase di conversione in legge del decreto, inoltre, il Parlamento ha stanziato 5 milioni per le navi più piccole per turisti che hanno avuto un calo di fatturato.
Inoltre vengono stanziati 500 milioni per il trasporto pubblico locale (Tpl) con cui compensare la riduzione dei ricavi per il calo dei passeggeri (evitando così il collasso dei trasporti pubblici) e vengono rifinanziati i marebonus e ferrobonus per il trasporto intermodale.
Previsto inoltre il rimborso degli abbonamenti per i mezzi pubblici non utilizzati durante il lockdown.
> Per approfondire: le misure per i trasporti previste dal dl Rilancio
Previsto anche il rifinanziamento dell'ecobonus auto, pari a 300 milioni di euro per il 2020 e il 2021. Gli incentivi sono diversificati a seconda che il veicolo nuovo di fabbrica sia acquistato con contestuale rottamazione o meno. Previsti anche incentivi per l'acquisto di motorini elettrici.
> Per approfondire: ecobonus auto e incentivi per l'acquisto di motorini elettrici
Tra le novità approvate dal Parlamento ci sono invece:
- Un nuovo bonus per le persone con mobilità ridotta. Per loro, infatti, è stato previsto un buono viaggio da spendere presso taxi e NCC;
- 50 milioni di euro in più per il Fondo per l'acquisto di veicoli ecocompatibili;
- L’ampliamento del perimetro del bonus per per l’acquisto di veicoli a due, a tre ruote e di quadricicli elettrici o ibridi, anche in mancanza della rottamazione.
Bonus 500 euro per l’acquisto di bici, hoverboard e monopattini
Il decreto Rilancio prevede anche misure per incentivare la mobilità sostenibile. A partire da un bonus di 500 euro per acquistare biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica - quali segway, hoverboard, monopattini e monowheel - e per utilizzare i servizi in sharing ad uso individuale.
Vengono inoltre introdotte nel Codice della strada i concetti di Bike Lane e Casa avanzata e incentivi per le barche elettriche a Venezia.
> Per approfondire: Bonus da 500 euro per acquisto di bici, hoverboard e monopattini
Il superbonus 110%
Una delle misure più attese del decreto il superbonus del 110% per gli interventi di efficienza energetica (ecobonus) e di adeguamento sismico (sismabonus). Un incentivo che andrà a sostenere l’investimento dei proprietari di casa (singoli o in condominio).
Il superbonus riguarderà anche l'installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Ristrutturazioni gratis, quindi, ma ad alcune condizioni, con la possibilità di cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura.
> Per approfondire: Guida al superbonus
Misure per energia e ambiente
Se la più nota delle misure “energetiche” del decreto Rilancio è il cosiddetto superbonus, ciò non significa che sia l’unica. Il provvedimento, infatti, interviene su una serie di questioni: dai Certificati Bianchi alle bollette elettriche, passando per le zone economiche ambientali.
Per far fronte ai danni diretti e indiretti alle imprese che operano nelle zone economiche ambientali (ZEA), infatti, viene istituito un Fondo di 40 milioni di euro per l'anno 2020 volto a riconoscere un ulteriore contributo straordinario alle micro, piccole e medie imprese che svolgono attività economiche eco-compatibili.
> Per approfondire: Le misure per energia e ambiente nel decreto Rilancio
Le misure sugli appalti pubblici
Sul fronte appalti pubblici, invece, il decreto Rilancio interviene con alcune norme puntuali che mirano a iniettare liquidità nelle imprese, in attesa della pubblicazione del decreto semplificazioni che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. In particolare il dl Rilancio prevede l'aumento al 30% dell'anticipazione del prezzo delle gare, lo stop alla tassa sulle gare dovuta all’Anac per tutto il 2020, lo sblocco di 12 miliardi di pagamenti dei debiti della Pa (di cui 4 miliardi per la sanità) e l’aumento della dotazione del Fondo salva opere con 40 milioni di euro in più. A ciò si aggiunge la programmazione di una serie di investimenti infrastrutturali su autostrade e ferrovie.
> Per approfondire: Le misure su appalti e investimenti
Export: aumentano i fondi e si sospende il de minimis
Rispetto alle prime misure previste dal decreto Rilancio per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e che restano invariate, nel corso del passaggio a Montecitorio sono stati inseriti nuovi interventi. Si tratta di un credito d’imposta del 30% per le rimanenze in magazzino delle imprese della moda e del tessile, a cui si aggiungono 5 milioni di euro di contributi a fondo perduto per le startup che investono nel design. Altri 5 milioni vanno alle Camere di commercio all'estero per l’erogazione di servizi di assistenza alle PMI. Infine aumenta di 30 milioni la dotazione del credito d’imposta al 30% per la mancata partecipazione alle fiere.
Per il resto il decreto continua a puntare sull'incremento dei fondi a disposizione, nonchè su un aumento dei massimali dei contributi concedibili. In particolare sul capitolo “risorse”, tra Fondo rotativo 394-81 e Fondo per la promozione integrata vengono stanziati 450 milioni di euro in più.
Inoltre per il Fondo rotativo il decreto prevede tre novità:
- La possibilità di elevare fino al doppio di quelli attualmente previsti, i limiti massimi dei finanziamenti agevolati;
- L'esenzione dalla presentazione della garanzia per i finanziamenti agevolati a valere sul Fondo.
> Per approfondire: Cosa è previsto per l'export nel dl Rilancio
Dal Fondo cultura al salva sport
Per sostenere la ripresa del settore culturale è prevista l'istituzione di due nuovi strumenti, il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali e il Fondo cultura, mentre il comparto editoria, oltre ad un rinnovato bonus pubblicità, potrà contare anche su nuovi crediti d'imposta.
A supporto del settore sportivo, invece, è prevista la costituzione del Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale, oltre alla proroga per i mesi di aprile e maggio 2020 del bonus di 600 euro – introdotto dal dl Cura Italia - per i lavoratori sportivi.
> Per approfondire: Misure per cultura, editoria e sport nel dl Rilancio
Risorse per innovazione tecnologica e ricerca su Covid-19
Nel decreto Rilancio non mancano interventi destinati a sostenere l'innovazione, la ricerca, le università e l'istruzione. Tra le misure più attese ci sono gli aiuti destinati alle imprese per la ricerca sul coronavirus e due nuovi fondi per finanziare il trasferimento e l'innovazione tecnologica.
> Per approfondire: Cosa prevede il dl Rilancio per ricerca, innovazione e istruzione
Dall'anticipo PAC ai fondi emergenziali: aiuti per il settore agroalimentare
Nell'ampio ventaglio di tematiche contenute nel testo in vigore appaiono anche una serie di misure dedicate al settore agroalimentare, la cui centralità e strategicità si è potuta cogliere in modo particolare nel corso del lockdown.
In sede di conversione in legge al posto del Fondo emergenziale da 500 milioni per le filiere in crisi, previsto dalla versione originaria del decreto, sono stati introdotti:
- un Fondo emergenziale per le filiere in crisi da 90 milioni di euro per il 2020 a favore della zootecnia,
- 30 milioni di euro per il 2020 a favore di ISMEA per la concessione della cosiddetta cambiale agraria,
- 250 milioni di euro per il 2020, sempre in favore di ISMEA, in relazione all'operatività delle garanzie che essa può prestare, in base alla legislazione vigente, a fronte di finanziamenti a breve, a medio ed a lungo termine concessi da banche, intermediari finanziari nonché dagli altri soggetti autorizzati all'esercizio del credito agrario e destinati alle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca,
- 30 milioni per incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale per il ristoro dai danni prodotti dalla cimice asiatica,
- 10 milioni di euro, per il 2020, per incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori, a seguito delle eccezionali gelate occorse dal 24 marzo al 3 aprile 2020,
- 100 milioni di euro, per l’anno 2020, da destinare alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica,
- un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 100 mila euro e dell'80% delle spese ammissibili, per lo sviluppo di processi produttivi innovativi;
- l'incremento di 250 milioni di euro delle risorse destinate alla distribuzione di derrate di alimentari agli indigenti,
- la possibilità per le imprese agricole di rinegoziare mutui e altri finanziamenti concessi dal sistema finanziario.
- 10 milioni di euro annui, per erogare mutui ai consorzi di bonifica per lo svolgimento dei compiti istituzionali loro attribuiti.
Inoltre, la legge di conversione del dl Rilancio rinnova l'aumento dal 50% al 70% degli anticipi PAC, già presente nel dl Cura Italia.
> Le misure del dl Rilancio per il settore agroalimentare
Il Sud e la Coesione territoriale: le misure per la ripartenza del Mezzogiorno
Il Sud non dovrà pagare il prezzo di questa crisi da Covid-19. A confermarlo la legge di conversione del decreto Rilancio, con al suo interno un ventaglio di misure a sostegno della coesione territoriale per fronteggiare la crisi e preparare la ripartenza.
Sono sei i pilastri a sostegno del Mezzogiorno:
- riprogrammare il Fondo Sviluppo e coesione, nel rispetto del riparto territoriale, con maggiore semplicità. Coerentemente a quanto stabilito con le importanti modifiche ai regolamenti europei relativi ai Fondi Strutturali e di Investimento (SIE), si apre la possibilità di impiegare le risorse del fondo per misure finalizzare a fronteggiare l'emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla diffusione del Covid-19;
- riprogrammare anche altri fondi europei non spesi per scuola, sanità, digitale, sostegno a imprese, famiglie, fasce vulnerabili e terzo settore, sempre nei limiti del riparto territoriale. L'articolo 242 del dl Rilancio definisce la possibilità di applicare un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile che va dal 1 luglio 2020 al 31 giugno 2021;
- la maggiorazione fino al 45%, nelle regioni del Mezzogiorno e per gli investimenti afferenti alle imprese nelle regioni stesse, del credito d'imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19;
- al fine di salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla misura agevolativa Resto al Sud, i fruitori di questo incentivo possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, ad un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante fino ad un massimo di 40mila euro;
- contributi, pari a 120 milioni di euro per il 2020, volti al sostegno del Terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno, al fine di rafforzare l'azione a tutela delle fasce più deboli della popolazione a seguito dell'emergenza epidemiologica da coronavirus;
- l'incremento del Fondo a sostegno delle aree interne, con un aumento pari a 60 milioni di euro per l'anno 2020, a 30 milioni di euro per l'anno 2021 e a 30 milioni di euro per l'anno 2022.
> Dl Rilancio e misure per il Sud: dalla coesione territoriale ai fondi per il Mezzogiorno
I fondi per assicurare l’erogazione dei servizi da parte di enti locali e regioni
Per evitare che misure come il taglio delle tasse locali o il pagamento dei debiti della Pa nati per sostenere le imprese si trasformino in un boomerang per le casse degli enti locali, costringendoli a tagliare sui servizi alla cittadinanza, il dl Rilancio ha previsto una serie di interventi per sostenerli.
Tra le misure principali figurano i fondi di ristoro ai comuni per compensarli del mancato gettito dell’imu, della tassa di soggiorno e di quella di occupazione del suolo pubblico.
Vengono anche stanziati 150 milioni per permettere ai comuni di finanziare centri estivi diurni, così come 200 milioni per i comuni che sono stati maggiormente colpiti dall’epidemia, a cui si aggiungono 40 milioni di euro in più stanziati dal Parlamento per includere anche altri Comuni particolarmente toccati dalla pandemia, ma che non rientravano nel primo elenco.
Il decreto prevede anche l'istituzione di due fondi per enti locali e regioni, rispettivamente da 3,5 miliardi e 1,5 miliardi, per assicurare lo svolgimento delle attività da parte di queste amministrazioni anche a fronte delle eventuali perdite di entrate connesse alla pandemia.
Infine sono semplificate le procedure per rinegoziare i mutui e viene reintegrato il Fondo di solidarietà comunale.
> Per approfondire: le misure a sostegno degli enti locali
INAIL, bando straordinario per la sicurezza delle imprese
Se da un lato il dl Rilancio ha revocato il bando ISI INAIL 2019, dall'altro prevede la possibilità per l'Istituto di emanare, in via eccezionale, un nuovo bando a sostegno delle imprese italiane entro metà settembre.
L'INAIL potrà utilizzare, per l'anno 2020, 200 milioni di euro per sostenere ulteriormente la ripresa delle attività produttive in sicurezza delle imprese.
> Il testo della legge di conversione del Decreto Rilancio
> Note illustrative e Dossier sulla legge di conversione del Decreto Rilancio